Per Veneto Autismo le cure riparative per gay c’entrano con l’abilitazione degli autistici?
Tempo fa ci siamo posti una domanda: “cosa c’entrano gli autistici con le cure riparative per i gay?”...Non ci pareva una curiosità peregrina dal momento che partendo dalla segnalazione del sito gayburg abbiamo verificato che un’ associazione che ha “autismo” nella sua denominazione era promotrice di un evento in cui erano protagoniste proprio persone che sostengono come loro linea di pensiero dominante che l’omosessualità sia una malattia curabile, che dal punto di vista scientifico non ha alcuna evidenza.
Su questo oggi ci ha scritto il Presidente dell’associazione Veneto Autismo molto arrabbiato, come se ce lo fossimo inventato noi…(leggi la sua protesta evidenziata nel box colorato in basso).
Il fatto che abbiano promosso l’ incontro è oggettivo, non è un “sentito dire”. lo ha scritto e divulgato lui stesso, basta leggere quello che riporta la locandina dell’incontro (presa dal profilo Facebook di Veneto autismo)
Come è pure vero che nell’incontro si parlava di terapie riparatrici per gay e di abilitazione nell’autismo. Nel comunicato stampa preso dal sito ufficiale “Veneto Autismo” contrariamente a quanto afferma il Presidente con la sua “smentita” è ancora una volta scritto chiaramente lo stesso concetto su cui avevamo fatto una domanda:
“La presentazione avverrà venerdì 24 marzo 2017 alle ore 21.00 presso il Park Hotel Villa Fiorita di Monastier di Treviso con una conferenza dell’avvocato Gianfranco Amato, Presidente dei Giuristi per la vita e di Luca Di Tolve ex gay autore del libro “ero gay”. Si parlerà della bellezza della famiglia naturale e la centralità di essa per ogni processo di riabilitazione da ogni disagio psichico ma anche nell’abilitazione nel Disordine dello Spettro Autistico.”
Non abbiamo sindacato sul diritto di ognuno di pensarla come meglio creda, ma appunto che c’entra l’abilitazione nell’autismo con la tesi espressa in “io ero gay”?
Può anche essere che per loro un nesso ci sia, per questo lo abbiamo chiesto esprimendo un pensiero che non ci pare offenda nessuno…
“Non entriamo in merito alle scelte ideologiche di nessuno, ma non possiamo fare a meno di sottolineare come uno dei nostri maggiori ostacoli sia proprio l’incultura scientifica e la superstiziosa ignoranza che ancora alimenta l’opinione generale nel nostro paese. Come è una fantacazzata madornale attribuire l’autismo a comportamenti “poco femminili” nelle madri che non sanno essere tali, è altrettanto retrogrado e scientificamente abominevole diffondere il pregiudizio che l’attrazione sessuale e sentimentale tra persone dello stesso genere sia una malattia, curabile tra l’altro con “terapie riparative” a base di sermoni, preghiere e magari esorcismi, che a parte la ridicolaggine non hanno nessuna evidenza scientifica. Non dovremmo essere bersaglio di critiche come quella, legittima, qui sotto riportata. Nella già enorme confusione generale riguardo all’autismo, non è corretto usare i nostri figli come paravento per nostre personali battaglie politiche.”
Il presidente di Veneto Autismo ci scrive in proposito la lettera che qui riportiamo e di cui veramente non capiamo il senso. Cosa dovevamo verificare? La notizia che Veneto Autismo promuovesse un incontro sul Gender e sulle cure riparative? Lo hanno scritto loro nella locandina. e nel comunicato stampa… Insomma è oggettivo che verifica dovevamo cercare? E’ noto che Luca di Tolve sia testimonial di un percorso riparativo: “io, andata e ritorno nell’ inferno delle dark room” era l’ intervento annunciato...Ma ripetiamo non ci interessa, non è questo il punto, se Veneto Autismo condivide queste tesi sono fatti suoi, sta di fatto che sono tesi che non hanno alcuna credibilità scientifica. Per questo ci chiediamo ancora una volta cosa c’entri questo con una divulgazione dell’autismo “evidence based” ?
Domandare è lecito, non è veramente il caso che il Presidente di Veneto Autismo lamenti un attacco politico e ideologico… Ci pare che politica e ideologia sia stato lui a tirarle in ballo non noi.
Presidente noi pubblichiamo la sua lettera che “smentisce” la nostra lecita domanda e il suo precedente comunicato stampa che smentisce la smentita...Ma a noi veramente non cambia nulla Presidente, la pensi pure come meglio crede. Magari avrebbe potuto risparmiarsi anche le sue lezioni di giornalismo... Che comunque con umiltà accettiamo sempre. (gn)
ERA UNA SEMPLICE SERATA OVE NESSUNO SI SAREBBE SOGNATO DI PARLARE DI AUTISMO
Spett.le sig. Nicoletti, con la stima che prov(av)o per lei potrà immaginare la mia sorpresa quando ho visto il copia/incolla di un post pubblicato da un sito burla anonimo che tratta di una nostra serata per raccolta fondi, senza che mi abbia prima interpellato per verificare la fonte e l’attività su cui scrive “per sentito dire”.
Da ex collega giornalista mi sento di confermarle che non sempre il punto interrogativo costituisce un alibi sufficiente per prendere le adeguate distanze dalla mancata verifica delle fonti.
Gradirei pertanto che riportasse che la serata in questione è stata una serata di presentazione e di raccolta fondi della mia nuova associazione che mette al centro di ogni processo di abilitazione in autismo la Famiglia, essendo fondata sulla 1^ Linea Guida sull’autismo dell’ISS.
Avendo conosciuto il presidente dei Giuristi per la Vita avv.to Gianfranco Amato che da anni, nelle sue conferenze parla della centralità della famiglia nella società e lo scrittore Luca Di Tolve che ha trovato nella Famiglia la sua felicità avendo svolto un percorso personale di sofferenza, ho inteso trovare il naturale denominatore comune in tutte le situazioni di difficoltà della vita, la famiglia come àncora indispensabile di salvezza, (come peraltro anche lei sostiene correttamente).
Dunque una semplice serata per la raccolta fondi ove nessuno si sarebbe sognato di parlare di autismo.
Che succede dunque? Non si può parlare della bellezza e della centralità della famiglia in tutte le difficoltà della vita?
Come peraltro la sua professione giornalistica dovrebbe insegnarle, avrei trovato semplicemente una svista il suo improvvido articolo se almeno fosse stato anticipato da una comunicazione verbale personale con il sottoscritto, che le avrebbe fornito la possibilità di accorgersi che si trattava di una serata per la raccolta fondi in compagnia di relatori che ogni sera richiamano centinaia di spettatori, e quindi facile raccolta di denaro.
Devo invece constatare che, in mancanza della necessaria sua verifica alla fonte presso il sottoscritto, detto articolo costituisca un autentico attacco politico ideologico nei confronti dell’associazione che io presiedo e dell’istituto della Famiglia.
Se poi desidera discutere con me dell’omo-filia, spererei che non inventasse anche un’intervista che non abbiamo mai fatto, ma, dopo ciò, non ne sarei certo.
Buon lavoro
Il Presidente
l
Nicola Pasqualato
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IL COMUNICATO STAMPA DI VENETO AUTISMO