Bulli e pupe a scuola…quando le vittime sono bambini autistici
Brutte nuove dal modo della scuola ci vengono riportate dai giornali a diffusione locale. Protagonisti, ancora una volta, dei bambini che appartengono al variegato mondo dello spettro autistico oltre che alla comunità civile.
Episodi di bullismo e di cattiveria gratuita dettata dall’ ignoranza o peggio dalla presunzione e presupponenza di chi si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato. Episodi antichi, per anni subiti con vergogna e rassegnazione che però oggi vengono amplificati, denunciati e spiattellati sui social media a far cassa di risonanza. E meno male, cosi a qualcuno arriverà il messaggio: i bambini autistici sono a rischio bullismo più degli altri. Bisogna vigilare e avere il coraggio di denunciare il più possibile episodi così ignobili.
Partiamo dal caso di Iglesias, riportato dall’Unione Sarda. Una bimba autistica confida al suo papà, che aveva intuito già qualcosa, il suo piccolo grande dramma: “La maestra di sostegno mi ha portato nelle altre aule per farmi sentire come leggevano gli altri e mi ha detto che io non sono neanche da scuola elementare”. Il genitore addolorato ha reso visibile a tutti il suo profilo Facebook, chiedendo aiuto per avere una divulgazione più ampia. La scuola, come spesso accade, fa quadrato intorno all’ insegnante. I dirigenti dell’istituto sono andati al Commissariato annunciando una querela per diffamazione. «È necessario tutelare gli insegnanti e il buon nome della scuola – ha confermato il dirigente – ci vengono addebitati dei fatti che non sono mai avvenuti e non si può accettare che vengano divulgate notizie infondate». Il papà, tuttavia, dice di essere pronto a tutto perché il dolore più grande lo ha provato quando ha sentito il racconto della sua bambina: «Lei non dice bugie e io l’ho vista piangere perché non voleva più andare a scuola. Le ho promesso che sarei andato a parlare con le maestre e così ho fatto». Nessuno però gli ha dato retta. “Mi sono sentito dire che non era vero nulla, hanno trattato me e la bambina da bugiardi. Non lo siamo, invece, né io né lei”,
Passiamo al caso di Montoro, provincia di Avellino dove uno studente con problemi di autismo sarebbe stato vittima di vessazioni continue da parte dei compagni, a volte pure con molestie di tipo sessuale, al punto che esasperato, pochi giorni fa, avrebbe tentato il suicidio lanciandosi dalla finestra della classe al secondo piano dell’edificio. È stato fermato in tempo dall’insegnante di sostegno, ma l’episodio ha indotto la madre del bambino a chiedere l’intervento dei carabinieri della stazione di Serino, ai quali si è rivolta per denunciare le continue vessazioni che il figlio subisce in classe. Per evitare che l’alunno, in preda alla disperazione, possa compiere altri gesti autolesionisti, la dirigente scolastica ha disposto il trasferimento della classe al piano terra dell’edificio, ma non ha accolto la richiesta della madre di cambiare classe al bimbo, provato da un clima per lui insostenibile.
Ci avviciniamo al 2 aprile, giornata mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo. I monumenti si accenderanno di blu, in molte città d’Italia ci saranno cortei e manifestazioni per sollecitare interventi più sostanziosi e efficaci da parte delle istituzioni pubbliche. Ricordiamoci che tra i nemici da combattere c’è anche l’ignoranza, inammissibile proprio in quei luoghi dove i nostri figli si giocano l’unica vera chance d’inclusione sociale concessa loro.